Sta albeggiando, ma per me questo nuovo giorno è amaro.
Davanti a me è scomparso un ragazzo e io non ho potuto fare niente. Sorrideva, eppure sono riuscita a percepire la sua tristezza e alla fine mi sono lasciata coinvolgere.
Dietro di me c'è Selace. Non ce la faccio a rivoltarmi verso di lei, a farle vedere il mio viso piangente.
"Aulonia, mi sente?" mi chiede lei, la donna-squalo.
Io annuisco.
"Aulonia, se non vuole voltarsi verso di me fa lo stesso. L'importante è che lei senta quello che ho da dirle."
D'accordo.
"Innanzitutto, le voglio chiedere delle cose. Non si è mai insospettita, non le è mai venuto in mente che qualcosa non quadrava? Insomma, lei non poteva permettersi di fare pause lunghe perché se no tutto sarebbe crollato. Decide di farsi sostituire gli occhi e questo richiede tanto tempo però magicamente alla fine tutto si risolve..."
E' vero, me l'ha detto la mia piccola voce.
"Insomma, non si è mai chiesta il perché? Come mai anche se le era stato precisato che il suo lavoro era indispensabile si sia risolto come niente?"
Io mi sono fidata della piccola voce.
"Ora le chiedo: lo sa perché ci sono le divinità?"
"Perché c'è bisogno di loro. Però vede la sua comparsa non è stata prevista, non era attesa."
"Appena comparsa, non sapevamo che fare con lei. La sua "nascita" è arrivata all'improvviso e non sapevamo che dirle. Ma avevamo visto che aveva un talento. E quindi..."
Quindi?
"E quindi lei è stata ingannata. Qualcosa dovevamo pur dirle."
Mi sento galleggiare in oceano dove non si vede più niente.
"Lei è brava in quello che fa. Il suo lavoro è importante, ma non indispensabile. Ora il suo tempo è scaduto e credo che anche lei se ne sia accorta vedendo che le sta crescendo il seno. Lei non è più la bambina ragno."
Le lacrime di malinconia hanno lasciato a spazio a lacrime di rabbia. Allora tutto quello che ho fatto non è servito a niente?! Per loro sono stata solo un giocattolo da buttare appena è finito il tempo dei giochi?
"Per questo sono venuta a prenderla per..."
"Per cosa?! Per mangiarmi?!!!" le urlo. Non ho ancora la forza per guardarla negli occhi, ma per farle sentire la mia voce.
Attendo la sua risposta e sento che ci mette del tempo.
"E anche se fosse? Rinnegherebbe tutte le scelte che ha fatto?"
Non so cosa risponderle. La mia vista si sta quasi offuscando Davanti a me dei bruchi stanno divorando una foglia.
Io mi sento allo stesso identico modo.
Io sono la foglia.
3 commenti:
Quante volte mi sono sentita la foglia! Aulonia è un personaggio che si vede e si sente, sai che ad un certo punto le si vuole bene? Complimenti
Povera Aulonia... povera ex-ragazza ragno, ingannata e illusa fino a questo momento. La verità fa male, non è come un morso di tigre che dilania e uccide, ma è proprio come un'infinita serie di morsi di bruco, che corrodono, feriscono, ma lasciano in vita, quasi divertiti del dolore che provocano e vogliono prolungare.
P.S. Con questo post hai risolto in maniera egregia una delle incongruenze di questo blog di cui ti avevo parlato! Bravissima!
@ orlando: Sono davvero felice che tu dica questo, che si fa volere bene e anche che se è Aulonia è un personaggio lontano, un po' ermetico, alla fine le sue sensazioni ed emozioni sono percepite come reali e vicine.
@ Romina Tamerici: Hai visto? Fino a qualche tempo fa non avevo pensato a questa soluzione (anche perché al momento posso sapere fino a un certo punto) però devo dire che è un passaggio importante e che farà nascere in Aulonia nuove risorse. Vedrai nel prossimo.
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