"Eccomi."
Guardo quella goccia d'acqua e mi chiedo chi sia.
"Chi sei? La mia piccola voce o il fior di loto?"
"Entrambe." risponde.
Entrambe?! Che vuol dire?
Non faccio in tempo a chiederle altro che scivola e cade per terra.
Ora non c'è più.
Confusa, cammino senza sapere dove andare.
Sento il vento che mi solleva i capelli.
Sollevo la testa e osservo questi alberi enormi.
Come sono belli. Anzi, sono maestosi.
Gli alberi sono le uniche creature di cui non mi sono mai occupata.
Mi immagino come sono i loro fili. Chissà se li hanno.
Li guardo.
Non vedo più i colori sconfinarsi. Sono nella realtà, ma che realtà.
Anche se sono così immensi, non mi sento affatto minuscola.
Non mi sento affatto diversa da loro.
Anche se non li abbraccio, anche se non li tocco sento un contatto profondo.
Forse anch'io sono come loro. Forse dentro di me scorre la loro stessa linfa.
Se non so cosa sono perché non posso essere come loro?
Riprendo ad osservare gli altri alberi.
La mia anima si è rasserenata e non m'importa più sapere chi mi ha davvero generata.
A che serve saperlo se posso guardare e sentire tutto ciò.
Qualcuno però mi sta osservando.
Non sono impaurita, solo curiosa.
Osservo meglio.
I miei occhi vagano nello spazio,
E finalmente ho scoperto chi mi sta osservando.
Vedo le braccia sollevate dalla sorpresa. Credo che non si aspettasse che io l'abbia visto.
Vedo la sua espressione incredula se davvero si può vedere un'espressione in un albero.
Per un attimo credo di avere stabilito un contatto intimo come quando capisci di avere toccato l'anima dell'altro.
E' come se i nostri fili si fossero finemente intrecciati.
Mi sto perdendo in questo contatto.