Benvenuti nel mio mondo fatto di fili. Il lavoro è arduo, ma ogni tanto cercherò di scrivere qualcosa. Vi consiglio di leggere tutti i miei passaggi così da tenervi informati. Se volete commentare fate pure. L'importante è che ci sia sempre un nome per distinguervi e che siate corretti.


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lunedì 28 novembre 2011

26) In ascolto

Mi sveglio.
Sono costernata: chi è quella creatura che mi è apparsa nel sogno così simile a me?
Dopo questo pensiero, sento qualcuno sogghignare.

"Chi sei?" chiedo.

Nessuna risposta. Questa voce è così stridula e potente. Sogghigna forte, ride sguaiatamente.

"Perché ridi in questo modo?" chiedo, ma ancora nessuna risposta.

Anzi ride sempre di più.

"Tu sai per caso chi è la creatura del sogno?"

"Certo che lo so, ma non posso dirtelo." dice sempre continuando a ridere.

Sembra quasi che si diverta.
Dovrei quasi sentirmi offesa, ma lascio perdere: a volte alcuni voci sanno essere antipatiche, ma poi hanno sempre qualcosa di importante da dirti.

"Mostrati voce." dico con voce decisa

"Eccomi."


Non so dire esattamente cosa sia. E' una creatura vicina ai fiori eppure mi sembra tanto un animale preistorico. Chissà quante cose ha visto.

"So che tu sai molte cose. Non puoi dirmene nessuna?

"Fammi la domanda giusta e io ti risponderò." dice questa piccola creatura. Pur essendo piccola, ha una voce potente.

La domanda giusta... Quale domanda è la più giusta?
Forse quella più utile, ma per chi? Per me o per la creatura del sogno?

"Porti la luce e l'oscurità. In mezzo c'è l'ombra, ma sei sicura di averla vista in faccia l'ombra coi tuoi stessi occhi?"

Non ho fatto nemmeno una domanda e già la creatura ne fa una lei. Sono enigmatiche.

"Ti ascolto".

martedì 15 novembre 2011

25) Apparizione in visita

I giorni vanno e io continuo al districare fili.
Potrebbe sembrare routine, ma in realtà mi accorgo che ogni filo è unico anche se appartiene alla stessa ragnatela.
Appena lo stringo, ne sento il suono e ciò mi diverte tanto che a volte cerco di imitare quel suono. Quando lo faccio poi, sento il filo fremere: forse crede che stia comunicando con lui.
A questo sorrido.

Mi sto anche abituando i sogni. Dopotutto non sono diversi da quando non "vivevo" sulla Terra anche se ora per raggiungerli devo per forza chiudere gli occhi.
Nel mio osservare gli umani, ho notato che spesso per concentrarsi, per distaccarsi dal mondo esterno, chiudono gli occhi come se quello che vedono, facesse loro violenza.

I sogni, miei e degli umani che visito, li ricordo tutti, ma quest'ultimo in particolar modo.

Mi chiamava e allora pensavo che la voce avesse preso un altro aspetto, un altro tono. Chiamava il mio nome, Aulonia. Non mi sono spaventata: lo fa sempre.
Quando mi sono diretta verso la voce vedo questa creatura. 




Imprigionata in una ragnatela colorata, (o solo appoggiata?), chiede di me.


Il sogno finisce così, con quest'apparizione: mi sono svegliata


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