Benvenuti nel mio mondo fatto di fili. Il lavoro è arduo, ma ogni tanto cercherò di scrivere qualcosa. Vi consiglio di leggere tutti i miei passaggi così da tenervi informati. Se volete commentare fate pure. L'importante è che ci sia sempre un nome per distinguervi e che siate corretti.


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Riassunto della storia di Aulonia

Tutto incomincia con l'incontro casuale di un ragno che inavvertitamente cade su un fior di loto. Alla fine comprendono che in fondo loro due sono simili: il ragno tesse la rete della vita, dell'Universo, mentre il fior di loto è la sua corona. Il ragno allora rincuorato chiede se può fare qualcosa e il fior di loto gli risponde di tessere qualcosa.
Si passa subito ad Aulonia che è nota come la bambina ragno.
Il suo compito è quello di districare i fili delle altre creature. I fili non sono altro che i loro componenti. Per esempio quando uno sta male, i fili sono tutti intrecciati.
Non sente la fame, non sente il freddo e per alcune cose è lontana alle sofferenze degli altri.
Il suo compito non le pesa però non può mai fermarsi e gli unici attimi di libertà li può avere nell'Araluen ovvero in uno stagno di ninfee dove lei si immerge.
Curiosa sempre di più, decide di cambiare gli occhi perché quelli che ha adesso non permettono di vedere in profondità così va dal Chirurgo (una creatura simile a lei ma lui usa i fili per cucire) anche se sa che dovrà staccarsi dal lavoro per diverso tempo.
Il Chirurgo, dopo averla sentita decisa, decide di fare l'operazione.
Per diverso tempo lei è consapevole di non avere gli occhi quando poi sente una voce in lei che le dice di lasciarla stare. Almeno per ora. 

Finalmente può vedere e si aspetta di essere trasformata, ma invece si vede come era prima e così chiede spiegazioni al Chirurgo ma questo non gli dice niente. Il suo lavoro l'ha fatto. Le dice solo di aver pazienza. La voce che ha sentito ritorna e la rassicura soprattutto per il suo lavoro dicendole di non preoccuparsi.
Aulonia decide di seguire il consiglio della voce ovvero di ritornare all'Araluen. Si immerge, solo che questa volta sente qualcosa che la prende per il piede.


Quando si risveglia si accorge che qualcosa è cambiato. Per la prima volta si sente sola.
E si accorge che non è più in linea con il tempo come lo aveva prima. Un attimo ed è neve. L'altro attimo è primavera.
Alla fine la voce le dice di essere nata sulla Terra. Prima era sempre sulla Terra ma era ad un altro stadio.
Aulonia ancora non è contenta: si sentiva più felice prima. Solo dopo un po' si accorge che seppure diverso, è sempre lo stesso mondo. Inoltre sente che la voce risiede prima in un fior di loto, poi in un fiore, va nei suoi sogni. E' sempre costante e in continuo movimento.
A fatica Aulonia si è abituata quando una visione di lei senza bocca e delle nuvole le preannunciano che arriva qualcosa che la sconvolgerà. E infatti arriva una donna e dice che lei, Aulonia, non serve più perché sta crescendo. Non è più la bambina ragno poiché inizia a sbocciarle il seno.
Frastornata da tutto ciò, decide di seguire la donna e alla fine intuisce chi è. E' Selace, la donna-squalo.
Selace porta Aulonia nel suo cubicolo e le dice che dovrà rimanere lì e seguire delle regole se vuole sopravvivere come non mostrare la sua paura, stare attenta a voltare le spalle e se la guarda negli occhi è una sfida.

Aulonia, sempre più depressa, si accorge che qualcun altro sta piangendo e sta emettendo luce. Quando si avvicina, vede che sorride. E' un bambino che non cresce. Dice di non ricordarsi il suo nome da quando se ne è andato dalla sua terra.
E' un demone e come tale, piange solo quando è da solo.
Il bambino sparisce davanti ai suoi occhi.

Anche se piangente, Aulonia sente Selace alle sue spalle: le dice che quando è nata, non sapevano cosa farsene di lei.
Hanno visto che era brava in qualcosa e quindi hanno pensato di farle fare quello ma non è che era necessario (per questo il lavoro del Chirurgo era stato fatto anche se le avevano detto che lei era l'unica nel suo mestiere) e adesso che sta crescendo non è più indispensabile.
Sentitasi sfruttata, Aulonia le chiede rabbiosamente e in lacrime se ha intenzione di mangiarla. Allora Selace le risponde che anche se fosse così, rinnegherebbe tutte le scelte che ha fatto?
Non sapendo cosa rispondere e sentendosi sempre più umiliata, Aulonia scappa all'Araluen e desidera essere inghiottita.
In quel momento sente il fior di loto. Le dice che non deve temere il cambiamento e che la purezza non sarà mai quello di un bocciolo di rosa perché se il bocciolo si apre, per quanto bello possa sembrare, non avrà mai senso. "Conserva il tuo spirito e apri la tua finestra al mondo" queste le sue ultime parole.
Adesso Aulonia è più fiduciosa di sé. Ritorna da Selace e le dice fissandola negli occhi che non importa se la sua nascita non era desiderata. Adesso lei è qui.
Ritorna nel cubicolo, sente ancora l'odore dell'acqua che Selace portava e vede una lettera.
Contro le aspettative di Aulonia, Selace sorride.
Nel sorridere ringiovanisce e alla fine Aulonia capisce: tutte le cose che Selace aveva fatto e detto era solo per farla raggiungere a quel grado di consapevolezza.
Nel ringiovanire, Selace sparisce ma Aulonia non è malinconica come col bambino. Anzi, è grata.
Ritornando nel cubicolo, vede una lettera. E' di Selace, le sue ultime parole. Dalla lettera, Aulonia comprende che anche se nata per errore, lei è speciale: è bambina, donna e anziana allo stesso tempo, figlia, madre e ava di questo luogo. Tutto questo lei non lo sapeva e questo Selace lo sapeva invitandola a non dimenticare le parole dette dal fior di loto per far sì che la sua ingenuità di fondo diventi consapevolezza totale e senza dimenticare il suo cuore che non ha età. Infine un post-scriptum le chiede se lei abbia mai toccato i fili che la compongono. 
Aulonia è ancora più incredula.
Nello sgomento, si sente sprofondare ancora di più e sente un'altra presenza che le dice: "Adesso è il mio turno."


Nello sprofondare, si accorge di trovarsi nel cosmo. Tanti occhi la stanno osservando, Saranno galassie? In quel momento Aulonia sente la sua mente come svuotata e sente onde vaghe di energia che la circondano illuminando di madreperla l'universo e la sua pelle. Si sente una conchiglia che custodisce la sua perla. Una perla non sempre intatta: spesso ha le sue fasi.
Riprendendosi un attimo si accorge che qualcuno le sta parlando, una voce balbettante. Le sta dicendo che non c'è tempo per spiegare tutto.
Riesce a dirle che stavolta rinascerà sulla Terra come umana al 100%
Aulonia è sfiduciata ma la voce le dirà che anche se sarà umana, una parte di lei ci sarà e quella parte deve riuscire a mantenerla così com'è.


Il dialogo tra il fior di loto e il ragno continua.
Il fior di loto dice che è incinta e chiede al ragno se può tessere una culla. La luna le ha affidato un seme, diverso dagli altri, e non può più tenerlo. Così chiede al ragno una culla in modo che lei sia sospesa perché lei (la bambina) deve restare sospesa.


Ora passiamo a Zoe, una bambina di quasi sei anni.
Sua madre la porta dal Pediatra perché non parla.
Dopo aver trascorso un po' di tempo da solo con la bambina, il Pediatra capisce che in realtà non è una bambina ritardata come pensava la madre e lei si chiede allora se lo fa apposta.
Dopo una discussione, la madre trascina la bambina con sé dicendole che si vergogna di lei. Zoe passa ancora del tempo da sola perdendosi tra un ragno (e gli chiede se vuol giocare), tra un palloncino...
Dopo essersi chiesta perché nessuno capisce che lei le cose non se le inventa (la luna azzurra che vede in cielo è reale), la madre la chiama. Zoe vede una signora accanto alla madre: è venuta a prendere la piccola.

Seppure titubante, Zoe lascia la casa dove è cresciuta portandosi dietro solo una valigetta. Per lei questo rappresenta un salto al buio e se ne va con questa donna mai conosciuta prima.
Dopo diverso tempo che stanno camminando, per la prima volta la signora e Zoe si parlano. Questo rincuora la bambina perché non sente in lei nessuna traccia di ostilità.
Cercato un posto per la notte, finalmente è ora di confidarsi. La signora si chiama Agata e dice di essere una lontana parente di sua madre. Inoltre le rivela che quando Zoe è nata, lei è stata una delle prime a tenerla in braccio e che il parto è stato molto difficoltoso eppure si sentiva dal suo pianto squillante che Zoe desiderava nascere.
Altro vorrebbe chiedere Zoe, ma si fa tardi. Un pensiero si fa strada in Zoe: "E se Agata fosse in realtà sua nonna?" Si rasserena sognando una ragazza gioiosa poco più grande di lei che cavalca un animale e vola nello spazio.

Al risveglio, Agata le chiede se ha sognato qualcosa di bello così Zoe le rivela il sogno. La cosa più importante per Zoe era che la bambina era felice.
Infine Agata le domanda come mai non parlava mai con sua madre. 
Dopo aver pensato un attimo a lei, la bambina le risponde che tanto per sua madre non era importante quello che le diceva quindi tanto valeva non parlarle.
Dopo un silenzio che sembrava interminabile, Zoe si alzò di scatto e andò nel terrazzo: una meravigliosa alba era davanti a lei.
Le si avvicinò Agata che le disse: "Non aver paura di quello che è successo in passato e di quello che succederà in futuro. Ci sarà sempre una nuova alba, un nuovo inizio per te."

L'ultima frase però continua a risuonare nelle orecchie di Zoe, quasi distorcendosi tanto da impaurirla e farle vedere Agata come se fosse un'estranea.
Perciò ritorna a dormire e vede l'immagine di una creatura che si staglia confusamente in una luce accecante.
Le chiede subito chi è e la creatura risponde di essere una voce che ha bisogno di maturare. Infine la creatura si chiede chi mai la vorrebbe con sé.
Zoe rimane titubante ma alla fine le dice che se non le fa del male, lei può essere sua amica.
La creatura le accarezza una guancia, si avvicina e le sussurra all'orecchio: Tu sei mia amica da molto tempo.



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