Benvenuti nel mio mondo fatto di fili. Il lavoro è arduo, ma ogni tanto cercherò di scrivere qualcosa. Vi consiglio di leggere tutti i miei passaggi così da tenervi informati. Se volete commentare fate pure. L'importante è che ci sia sempre un nome per distinguervi e che siate corretti.


Per la Policy dei Cookie cliccate qui

domenica 19 febbraio 2012

29) Regole di sopravvivenza

"Mi segua, ex bambina ragno."

Così questa donna, Selace, è venuta a prendermi.
La mia testa sembra essersi svuotata però stranamente la sento più grande, più pesante.
La mia vista si è dilatata e i confini sembrano muoversi eppure non sto sognando, non sono entrata in quel confine.
Sono dietro di lei che con voce suadente m'invita a seguirla passo per passo.
Eppure quello sguardo è di chi sa di aver catturato una preda.



Il suo manto grigio sembra galleggiare nell'aria e sento l'odore dell'acqua in lei.
Acqua fredda.

"Aulonia, mi segua."

Da quando in qua alle prede viene dato del lei?
Non so a che gioco sta giocando, non so a cosa sta pensando. Mi vuole portare a casa sua per mangiare? Eppure dovrebbe saperlo che il mio sangue è velenoso.
Se solo potessi districare i suoi fili, quelli che la compongono, forse potrei comprendere meglio i suoi pensieri.

"Ecco siamo arrivati."

Pensavo mi avesse portato negli abissi dove lei abita eppure mi trovo davanti a una capanna.

"Prego, entri pure."

Entro, varco quella soglia guardandomi attorno. L'interno della casa è ancora più fatiscente dell'esterno e sebbene siamo lontani da fiumi, sento l'odore dell'acqua.
E' cosi penetrante che potrei toccarla, potrei sentire i fili che compongono quell'odore.


Ora ho capito tutto: lei in realtà è la donna squalo. Solo gli squali hanno quell'odore. 
Ma cosa ci fa lontana da casa sua? E' venuta apposta per me? 
Deve aver saputo che ormai non sono più la bambina ragno, quella che serviva.


"Sono onorata che lei Aulonia abbia compreso la mia identità. Ora mi permette di dirle delle semplici regole di sopravvivenza se vuole restare viva."
"Viva?!" chiedo, ma soprattutto come ha fatto a capire che adesso conosco la sua identità?
"Non mi mostri mai le spalle se non vuole che io l'attacchi. So che nel mondo degli umani verrebbe considerato una vigliaccheria, ma io non sono un'umana. Non mi guardi mai negli occhi a meno che non voglia sfidarmi. Ogni volta che si avvicini a me non mi mostri mai la sua paura. Crede di ricordarsi queste semplici regole?"

Annuisco. Lei sorride maliziosamente.

"Ah, un'altra cosa." continua "Faccia molto attenzione al suo sangue. Lo so che è velenoso, ma io stessa sono velenosa quindi non c'è problema per me. Buonanotte."


La guardo uscire. Anche se le vedo solo le spalle posso immaginare il suo sorriso malizioso.
Quindi non vuole mangiarmi? Se davvero avesse voluto mangiarmi non mi avrebbe dato queste regole. Oppure vuole solo "giocare" con me prima?


Sono qua in questa stanza desolata, vuota. Non c'è niente dove posso appoggiarmi. Sento solo che l'odore dell'acqua non se n'è ancora andato.
Mi accovaccio in un angolo: solo lì riesco a sentirmi serena però sento piangere dentro di me.
No aspetta il pianto non è il mio, ma di un'ombra.


Un'ombra sta piangendo.


Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...