Un giorno un ragno cadde su un fior di loto.
Il ragno, gentilmente e prontamente, si scusò e il fior di loto gli rispose: Non scusarti, anzi mi fa piacere che tu non sia caduto in acqua. Saresti potuto annegare. -
Il ragno alzò il viso e rimase abbagliato dalla bellezza del fior di loto, da quella corona di petali che gli sembrava di parlare con una divinità. Il fior di loto si accorse di questo silenzio e chiese al ragno: Perché taci? per caso ti ho offeso? -
No anzi - rispose il ragno - sono imbarazzato da tanta bellezza e gentilezza nei miei confronti. Di solito chi mi guarda, scappa e urla così forte anche se non ho fatto niente a loro. -
Suvvia, non rattristarti. Vivi così a contatto con gli umani che hai finito per farti influenzare - disse il fior di loto accarezzando il ragno con un suo petalo - E poi noi siamo simili. -
- Simili?! - ribatté il ragno - Come possiamo noi due essere simili. -
- Sì, simili - rispose serenamente il fior di loto - perché tu tessi la tua ragnatela che viene considerata la rete dell'Universo, mentre io ne sono il fiore. E poi tu mi guardi così allo stadio completo, ma devi sapere che io nasco dallo "sporco" fango e per arrivare fin qui, ho attraverso quest'acqua paludosa. Quindi io e te siamo simili. -
Il ragno, commosso da tutta questa benevolenza, abbracciò il fior di loto e chiese: - Posso fare qualcosa per te? -.
E il fior di loto rispose sorridendo: -Sì, per favore tessa qualcosa per me.-