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giovedì 12 novembre 2015

57) Una nuova alba

Mattina.
Un'altra mattina per chi si sveglia e per Zoe.
Un'altra mattina come tutte.

Ma Zoe si trovava in un altro edificio, per lei sconosciuto. Si trovava accanto a una donna, sconosciuta anche questa anche se da poco sapeva il suo nome, ovvero Agata, e poche informazioni su di lei.


"Dormito bene?" chiese Agata con un sorriso appena vede Zoe sveglia o almeno si stava svegliando.
"Sì" rispose Zoe sbadigliando.
"Sognato qualcosa di bello?"


La nuova domanda di Agata lasciò la bambina interdetta: nessuno le aveva mai chiesto se aveva sognato qualcosa.

"Eh" rispose imbarazzata Zoe "ho sognato una bambina... No, non io. Ma una bambina più grande di me. Aveva i capelli scuri e volava tra le stelle su uno di quegli animali che ci sono in fotografia."
"Sai che animale era?" chiese incuriosita Agata.

Zoe fece cenno di no.

"Peccato." rispose sempre sorridendo Agata "Ricordi qualcosa di importante nel sogno?"

"La bambina era felice."

Il ricordarsi di quella bambina dal sorriso raggiante la fece sorridere a sua volta e Agata rispose a sua volta con un altro sorriso però il momento dopo quel sorriso si spense.

"Zoe" chiese Agata tristemente "Vedo che con me parli molto, ma dimmi. Perché con la tua mamma non parlavi?"


La mamma. Chissà come sta, pensò Zoe. Chissà se ha dormito e se pensa anche un solo attimo a lei.

"Se non vuoi rispondere, non importa." disse frettolosamente Agata.

"Non parlavo con la mamma perché tanto era inutile. Tanto ogni cosa che dicevo a lei non importava e quindi ho pensato che tanto non era così importante parlare."

























Dopo un silenzio che sembrò durare un'eternità tra la bambina e l'anziana, Zoe si alzò di scatto e si diresse subito nel balcone.
Per la preoccupazione, Agata la seguì.
Davanti a loro c'era una magnifica alba.






Zoe aveva gli occhi pieni di meraviglia, colmi di lacrime che non aspettavano altro di sgorgare, ma un'emozione molto più forte di loro le costringeva negli occhi facendoli brillare.

Agata le poggiò delicatamente una mano su una spalla e le sussurrò: "Non aver paura di quello che è successo in passato e di quello che succederà in futuro. Ci sarà sempre una nuova alba, un nuovo inizio per te."



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