Selace è appena scomparsa davanti ai miei occhi come quel ragazzo senza nome.
Ancora lacrime scendono silenziosamente, ma questa volta sono accompagnate da un sorriso.
Anche se lei è sparita la sua casa è rimasta lì.
So bene che se apro la porta, lei non ricomparirà, ma forse c'è ancora il suo odore ed è questo che mi spinge ad oltrepassare il confine di quella casa.
Eccolo ancora: quell'odore, quella presenza, la sensazione che l'aria sia diventata acqua volatile.
E' un'aria quasi palpabile anche se sento che non è così forte come quando c'era lei.
Mi perdo in questa sensazione, ma giusto un momento e vedo qualcosa in fondo nella stessa stanza dove io stavo. E' una lettera.
Presto la pace che provavo si tramuta in un timore. So che dovrei leggere quella lettera, ma... non so.
Comunque stare a chiedersi cosa dovrei fare non porta a niente.
La leggo.
Cara piccola Aulonia, so bene che saresti venuta qui e immagino che avrai già capito a che gioco stavamo giocando. Non era solo il semplice gioco della preda, tu, e del predatore, io.
Avrai già capito le mie motivazioni che mi hanno portata ad essere così dura con te, ma è stato necessario perché tu comprendessi diverse cose. Se te le avessi dette io, non mi avresti creduto.
A volte il voler essere un maestro per qualcuno è davvero difficile e così sono stata scelta io perché sapevano che in questo sono davvero brava.
Da chi è stata scelta? Qui non c'è scritto. Continuiamo.
Io poi non sono nata con questo aspetto. Sono nata umana. Mi sono semplicemente trovata così in questa maniera. Mi sono svegliata così senza che io sappia se questo è il mio corpo, se questa è la mia mente, se questi sono i miei occhi che vedono o quelli di qualcun altro.
Chissà quanto si sarà sentita sola.
Quando ti ho visto la prima volta di spalle, non credetti che fossi tu. Dissi tra me e me: "Quella è davvero Aulonia? Colei che è bambina, donna e anziana nello stesso corpo?"
Che cosa?!
"Lei che è nata per errore, ma proprio per questo lei è speciale. Non è mai da sola anche se un senso di abbandono la accompagna. Ci sono voci che la osservano, voci potenti e altre più fievoli.
E' davvero lei quella con la schiena ricurva, quella che mi segue quasi in trance dopo che io le ho detto che non sarà più la bambina ragno? Lei che è figlia, madre e ava di questo luogo?"
?!...
So benissimo che queste cose non le sapevi, Aulonia, e immagino che ce ne saranno delle altre, cose che nemmeno io so. Non c'è un tempo di preparazione a certe rivelazioni perché quando saranno dette, ci si sente in qualche modo sperduti, senza più la pelle.
Ricordati però quelle parole rilevate dal fiore di loto per far sì che la tua ingenuità di fondo diventi consapevolezza totale senza però dimenticare il tuo cuore che non ha età.
Aulonia, confido nelle tue risorse.
Selace
Aulonia, confido nelle tue risorse.
Selace
P.S.: Hai mai toccato i fili che ti compongono?
4 commenti:
Perché la lettera è scritta un po' con il tu e un po' con il lei?
A parte questo dettaglio, è intrigante la piega che la trama sta prendendo e anch'io, come Aulonia, mi limito alla sola cosa possibile da scrivere:
?!
In attesa del prossimo post!
Errore mio. adesso ho corretto lasciando la parte con il lei quando Selace parla tra sé e sé
E' una domanda che mi farò: ho mai toccato i fili che mi compongono? Ormai vivo Aulonia come un viaggio introspettivo, come un'autoanalisi non scientifica ma poetica. Complimenti!
Beh grazie, mi fa piacere anche perché immagino che ci siano delle emozioni se dici che è un'introspezione poetica. Non vorrei mai che la storia di Aulonia sia cervellotica, ma con emozioni o sensazioni.
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